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Descrizione
L’associazione sinergica di piante ad attività antinfiammatoria ed analgesica rende antal.mu un integratore utile nelle manifestazioni dolorose artro-reumatiche acute e croniche, nelle emicranie e nelle cefalee,nelle contrazioni dolorose della muscolatura striata, nelle manifestazioni dolorose post-traumatiche deitessuti articolari. FORMA FARMACEUTICAFlacone da 30ml MODALITà D'USO10 gocce 3 volte al dì COMPOSIZIONELa dose giornaliera di 1,5 ml pari a 30 gtt, in soluzione idroalcolica, contiene:-Harpagophytum procumbens (artiglio del diavolo ) - radici 375 mg-Boswellia carterii (albero dell’incenso) - resina 375 mg-Uncaria tomentosa (uncaria) - radici 300 mg-Humulus lupulus (luppolo) - infiorescenze 150 mg-Lavandula officinalis (lavanda) - sommità fiorite 150 mg-Tanacetum vulgare (tanaceto) - parti aeree 150 mg PROPRIETà DEI COMPONENTIHarpagophytum procumbens:Le proprietà dell’Arpagofito, definito “cortisone vegetale”, sono essenzialmente antinfiammatorie e analgesiche con particolare tropismo per il sistema osteoarticolare. Diverse sono state fino ad ora le ipotesi fatte sul meccanismo d’azione per l’effetto antinfiammatorio che rimane tuttavia ancora oscuro.L’Arpagofito è stato paragonato ai cortisonici, senza presentarne le controindicazioni, ma è controversal’ipotesi di un coinvolgimento della cascata dell’acido arachidonico. L’efficacia è stata mostrata sia in studifarmacologici che clinici, tutti recentissimi e per la maggior parte controllati con placebo: la somministrazione di Arpagofito allevierebbe il dolore nei processi infiammatori cronici a carico delle articolazioni.Humulus lupulus:Ha effetto rilassante sulla muscolatura striata. Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia antinfiammatoria, come inibitorie delle COX 2 e delle PGE. Clinicamente testato ha dato esiti favorevoli nel trattamento dell’artrite.Boswellia carterii:Il potere antinfiammatorio e l’attività antiartritica della gommoresina della pianta sono dovute alla presenza di acidi triterpenici pentaciclici, gli acidi boswellici. Le proprietà antinfiammatorie degli acidi boswellici sono tra le più potenti dopo i principi attivi farmacologici. Uno dei meccanismi dimostrati è il blocco della sintesi dei prodotti della cascata dell’acido arachidonico per inibizione selettiva di uno degli enzimi, la lipossigenasi. Inoltre si ipotizza che gli acidi boswellici intervengano nel sito dell’infiammazione inibendo la anomala proliferazione del tessuto connettivo. Esistono studi comparativi dell’efficacia di preparazioni a base di estratto di Boswellia contro le principali molecole antinfiammatorie non steroidee(ibuprofene, ketoprofene, fenilbutazone, acido acetilsalicilico, etc). Questo meccanismo specifico di inibitore della cascata leucotrienica, rende la Boswellia un’alternativa efficace in trattamenti antinfiammatori, specie se prolungati, o di stati cronici per l’assenza di effetti collaterali. Lavandula officinalis:Studi confermano che l’olio essenziale di Lavanda possiede effetti analgesici ed antinfiammatori, legatiprincipalmente alla frazione polifenolica. La letteratura segnala un miglioramento globale della sintomatologia dolorosa, dell’ansia, della depressione e la comparsa di uno stato di relativo benessere, in malati cronici affetti da patologia dolorosa.Uncaria tomentosa:I glicosidi dell’acido quinovico (o chinovico) esplicano fondamentalmente azione antivirale, antiedemigena ed antinfiammatoria. Le proprietà antinfiammatorie sarebbero da attribuire anche alla notevole presenza dei derivati del beta-sitosterolo.La dimostrazione di un reale effetto antinfiammatorio potrebbe spiegare l’impiego tradizionaledell’Uncaria nei dolori reumatici. Allo stato attuale delle ricerche la sua azione non sembra coinvolgerele prostaglandine ma sembra indirizzata ad una interazione con i 5-HT2 recettori ed una riduzione delTNF. A livello intestinale gli estratti a base di Uncaria tormentosa sono in grado di esercitare una azione antinfiammatoria, interferendo sul sistema del NF- kB.Tanacetum vulgare:Fin dai tempi antichi è stato utilizzato nel trattamento dell’emicrania e della cefalea, indicazione che lafitoterapia moderna ha riconosciuto come primaria della pianta. Studi clinici ne hanno infatti confermato l’efficacia. I sequiterpeni ed in particolare il partenolide è ritenuto il componente attivo responsabiledi tale azione. Il meccanismo d’azione fino ad ora dimostrato è l’interferenza del partenolide con lacascata dell’acido arachidonico ed in particolare l’inibizione della sintesi delle prostaglandine, mediata daun effetto inibitorio sulla fosfolipasi A2. A questa azione antinfiammatoria del partenolide sembra contribuire anche una interferenza con gli enzimi 5-lipossigenasi e un’attivazione della ciclossigenasi e dellanitrossido sintetasi. La complessità d’azione ha reso necessari ulteriori approfondimenti che sono tuttora in corso: il partenolide ha infatti mostrato di inibire anche l’aggregazione piastrinica e il rilascio di serotonina in studi farmacologici. CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALIAlle dosi consigliate non sono noti effetti indesiderati. In gravidanza e durante l’allattamento consultareil medico.
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